DESCRIZONE DEL PERCORSO - La prima parte fino a bivacco Molassa è anche descritta a questo LINK. dalla località Le Roppe il sentiero è ben indicato fino al bivacco Molassa, che dista 4,7km ed è poco più che pianeggiante, implicando una leggera salita di soli 150 metri: il percorso è molto bello, semplice ma attrezzato con alcune funi perché scorre lungo alcuni tratti leggermente esposti. Esso scorre sulla destra orografica del torrente Molassa lungo un’ampia valle da cui si intravede alle spalle l’abitato di Andreis, il monte Fara, sulla destra i monti Turlon e Taront, mentre a sinistra e davanti domina il complesso del Resettum. Fino al bivacco vi è una fonte d’acqua poco prima della metà ed il tempo stimato per giungervi è di 1 ora e mezza.
Anche il percorso che dal bivacco giunge a forcella Giaveid misura 4,7 km, ma ci vorranno circa 3 ore e mezza, con una salita di 950 metri ed una discesa totale di 200 metri.
Dopo il bivacco bisogna prestare particolare attenzione ad individuare non solo i segnavia biancorossi sbiaditi del CAI, ma anche i bollini rossi che qualcuno ha aggiunto e che risultano fondamentali per non perdere la traccia: il sentiero è discretamente evidente, ma in alcuni tratti non è di facile individuazione.
Da dietro il bivacco fare attenzione a non seguire la traccia indicata a sinistra che porta verso un vecchio CAI diretto verso il Resettum, ma scendere lungo la traccia sull'angolo anteriore del bivacco, che scende in direzione del torrente Molassa: dopo una discesa di 80 metri di dislivello negativo si giunge alla prima delle numerose fonti d’acqua, presso una bella cascatella. Segue un tratto pianeggiante di circa mezzo chilometro che conduce sul greto del torrente Molassa, che andrà attraversato in corrispondenza di una spettacolare pozza presso una piccola forra.
Dopo altri 200 metri di percorso sulla sinistra orografica del torrente si giunge nei pressi di una diga in cemento ("La Stua") entro cui scorre il torrente: dopo un centinaio di metri vi è un bivio che può indurre in errore, poiché non andrà seguita la traccia che induce ad andare dritti a ridosso del torrente, ma quella di destra che si inerpica per un tratto poco visibile fino a riprendere la traccia del sentiero, che scorre una cinquantina di metri sopra la sinistra orografica del torrente.
Il sentiero sale non particolarmente ripido sempre a fianco del torrente fino a giungere sotto una enorme parete da cui scende una cascatella formando una bella pozza.
La traccia inizia da qui a salire un po’ più decisamente fino a divergere dopo circa 600 metri dal torrente Molassa, quando nei pressi dell’attraversamento di un piccolo ruscello si incontra l’ultimo punto d’acqua, prima di giungere alla forcella Giaveid: nel 2021 segnalo la presenza di una piccola e breve frana (di circa 3 metri) ma che si incunea in uno scivolo decisamente pericoloso. In tale occasione siamo scesi di 2 metri e l'abbiamo attraversata con l'aiuto dei bastoncini: di fatto è l'unico punto pericoloso di tutto il percorso.
Da qui in poi inizia la vera salita del percorso, che in 1,5km aumenta il dislivello di 550 metri, ad una pendenza media del 37%, lungo una bella faggeta in cui le numerose tracce sbiadite dei segnavia CAI risultano sufficientemente evidenti per seguire il sentiero. Dopo una salita di circa 200 metri si giunge ad un incrocio in cui una vecchia tabella CAI segnalano il bivio che a destra conduce attraverso l'ex CAI 976 al bivacco dell’Asta e quindi ad Andreis, scendendo per forcella Antracisa: guai a farsi indurre dalla tentazione poiché un tratto di questo sentiero è franato e la traccia è andata persa. Abbiamo provato a percorrerlo ma dopo circa 500 metri si giunge ad una stretta e pendente cengia espostissima su un immenso paretone sopra un salto di circa 300 metri, davvero assolutamente sconsigliata, almeno fino ad un eventuale futuro ma improbabile ripristino e messa in sicurezza dello stesso.
Dal bivio continuiamo nel bel sottobosco e nell’ultimo tratto della salita attraversiamo una valletta prativa, in cima della quale si giunge alla forcella: a sinistra si ammira l’imponenza del complesso del Resettum, con in primo piano il monte Colciavas (
una vecchissima traccia CAI indica sulla cresta di sinistra l’inizio del sentiero che probabilmente porta alla cosiddetta cengia di Rommel, un’antica via che scorreva lungo i prati del Resettum fino ad una forcella sullo stesso che lo valicava per poi scendere sopra il Pradut), la traccia che si trova davanti è sempre quella del CAI974 che scende conduce alle Tronconere. Dalla forcella, sulla cresta di destra inizia la traccia che dovrebbe condurre a forcella Navalesc transitando dietro il monte Corta (nella cartina Tabacco è erroneamente descritto come monte dell’Asta), quindi dietro il monte dell’Asta (visibile dalla forcella in direzione Sud): anche qui dopo essere saliti per una ventina di metri si giunge ad una stretta cengia erbosa parzialmente franata ed esèposta su un salto di un centinaio di metri, che non ce la siamo sentiti di affrontare, in quanto sarebbe necessaria l'attrezzatura da arrampicata.
Il rientro dalla forcella a Le Roppe di Barcis, segue lo stesso tragitto svolto all’andata
Percorso con Beltrame Paolo, Giacomello Roberto, Pattanaro Gianni, Piazza Ennio, Titolo Silvano nel 2015, ripercorso nel 2021 con Carlo del Rizzo