Appartiene alla famiglia delle crucifere o brassicacee, è un endemismo est-alpino-dinarico; specie cespitosa bienne o perenne a fusto foglioso, alta fino a 35 cm, con foglie più o meno lineari. Fiori grandi con petali spatolati di colore giallo carico, fortemente profumati. Frutti a silique quadrangolari lunghe fino a 90 mm.Cresce su rupi, pendii aridi e pietrosi, macereti, ghiaioni soleggiati; nel Jouf è facile notarlo sulle paretine rocciose lungo la strada che sale da sud, sentiero Clapis, Madonnina, prima parte dei sentieri di Val S. Antonio, in aprile.

Il ginepro è una cupressacea sempreverde alta fino a 5-6 m, a foglie aghiformi molto pungenti. Specie dioica, con fiori piccoli, i maschili gialli e i femminili verdastri che crescono su piante separate. Bacche blu-violacee, aromatiche, che maturano in due anni. Cresce su pascoli, boscaglie aride, schiarite; nel Jouf è abbastanza comune un pò ovunque su terreni aperti. Nella parte più alta del monte è presente anche Juniperus nana a portamento prostrato e con aghi poco o nulla pungenti. Localmente chiamato "Zanevri"

Il Sorbo montano è una rosacea che può arrivare a 20 m di altezza, a chioma globosa espansa. Foglie da ovali a ellittiche con margine dentellato, pagina superiore verde scuro lucida, quella inferiore fittamente pelosa, alquanto biancastra. Infiorescenze in corimbi eretti con fiori bianchi. Frutti rotondi di colore rosso-scarlatto macchiati da pallide lenticelle in grappoli di 6-10, farinosi, commestibili. Cresce su boschi di latifoglie, querceti, faggete; abbastanza comune sul Jouf, specialmente lungo la strada che sale da sud. Localmente è chiamato "piruncinaar" e i frutti "piruncins"

Detto anche Gallo Forcello a causa delle penne della coda ricurve, ha le dimensioni pressappoco di un Fagiano, e vive nelle praterie alpine d'alta quota. In primavera i maschi eseguono all'alba delle spettacolari parate in arene dette “lek” dove i maschi si sfidano in combattimento sotto gli occhi delle femmine.In tale occasione il caratteristico canto del maschio si può udire a distanza. Stanziale, non abbandona il suo territorio in inverno.

E' il più piccolo cervide autoctono europeo. Non supera i 75 cm al garrese con un peso che raramente nei maschi supera i 30 kg. Capo arrotondato con muso nero. Solo i maschi hanno un modesto palco (le 'corna') con non più di tre punte. Questo cade in autunno per ricrescere in primavera. Il mantello è di un bel fulvo durante la bella stagione, mentre è per lo più grigiastro nei mesi invernali. Se si sente minacciato si da alla fuga con ampi e veloci balzi, sebbene si stanchi abbastanza presto a causa del suo piccolo cuore. Brucatore, si sposta sopratutto di giorno. Non è difficile da incontrare. Cosa importante è che in primavera in caso si trovino i suoi piccoli, facilmente riconoscibili dalle macchie bianche su fondo bruno-fulvo, questi non devono essere assolutamente toccati, pena la morte dei piccoli stessi per abbandono da parte della madre.