DESCRIZIONE - PARTENZA
DALLA TRANSALPINA - Dal piazzale della Transalpina si oltrepassa il confine e guardando la bellissima stazione feroviaria ci si dirige a sinistra in direzione dell'abitato di Salcano, passando a fianco del vecchio confine presso via Monte Santo, quindi proseguendo lungo la strada principale; a 1,7 km della partenza poco prima della piazzetta di Salcano noteremo sulla sinistra una stradina che si dirige verso il Soca Funpark, seguendo la quale -dopo avere oltrepassato la linea ferroviaria- scenderemo fino a lambire il corso del fiume Isonzo/Soca, quindi proseguendo alla sua sinistra orografica lungo un sentiero che appena poco sotto il grande ponte stradale devia a destra per risalire e raggiungere dopo una salita di 200 metri (15%) la minuscola stazione di Salcano, oltre la quale giungeremo nel parcheggio adiacente alla strada principale, nei pressi del ponte sull'Isonzo.
DESCRIZIONE - PARTENZA
DAL PARCHEGGIO DEL PONTE DI SALCANO (senso orario) - Dal parcheggio ci dirigeremo verso l'alto
ponte stradale di Salcano, oltrepassato il ponte procediamo per un centinaio di metri lasciando sulla sinistra anche l'ingresso alla pista ciclabile che conduce a Plave, per continuare lungo la carreggiata principale per circa 250 metri fino a quando nei pressi del primo tornante della strada individueremo sulla sinistra il cartello da cui inizia il sentiero anteriore di salita (215mslm), ben segnalato da una bollinatura biancorossa. Dopo 170 metri da subito impegnativi (35%) il sentiero attraversa per l'ultima volta la strada e sale lungo una scaletta: ci attende un tratto assai pendente tramite cui giungeremo alla bellissima cresta del Sabotino dopo 1,3km (26%) con una prima parte un pò più impegnativa rispetto a quella finale: a quota 560mslm raggiungeremo uno spiazzo in cui è stata posizionata una immensa scritta realizzata accumulando pietre che inneggia al maresciallo Tito (NAS TITO; visibile da sotto, ora solo TITO essendo stata rimossa la parte NAS). Poco dopo avere raggiunto la cresta troveremo i ruderi della bellissima e pluribombardata
chiesa di San Valentino, da cui la vista sulle sottostanti città di Gorizia e Nova Gorica è davvero notevole; oltrepassando con lo sguardo l'Isonzo in direzione Ovest noteremo sulla destra il colle del Calvario, mentre sul versante Nord è perfettamente visibile il monte Santo con il suo santuario apicale, infine ad Est si staglia il più modesto profilo del San Gabriele, ossia tutti i luoghi principali dove si combatterono le battaglie dell'Isonzo. Dalla chiesa alla cima il sentiero sale debolmente (7%) in una spettacolare e densamente panoramica cresta, lungo un tratto delimitato dai cippi del confine italo-sloveno: anche dalla cima del
monte Sabotino (609mslm) il panorama è davvero notevole: oltre ai luoghi già citati, da segnalare il collio Goriziano, il decorso dell'Isonzo e nelle giornate più limpide anche le sue foci ed il mare nei pressi di Monfalcone.
Proseguendo lungo la cresta raggiungeremo dopo 450 metri (-10%) il
rifugio Sabotino, davanti al quale vi sono i resti ben conservati di una trincea. Una decina di metri prima di scendere al rifugio, sulla destra il sentiero continua lungo il versante posteriore: il primo tratto è molto interessante perché attraversa cunicoli ed anfratti, oltre i quali il museo all'aperto continua con le
postazioni del fronte austroungarico. Da lì inizia la discesa lungo il versante posteriore, un pò più impegnativo nella parte alta e via via più semplice con il calo di quota: il tratto su sentiero misura 1,8km (-24%) e si conclude sulla ciclovia Solkan-Plave su cui ci immetteremo andando a destra e proseguendo per 1,8km fino a passare sotto il grande ponte, oltrepassato il quale subito dopo sulla destra saliremo sulla strada principale. Oltrepassato l'Isonzo, rientriamo lungo il tratto percorso all'andata.
DESCRIZIONE - PARTENZA
DAL PARCHEGGIO DEL PONTE DI SALCANO (senso antiorario) - Dal parcheggio ci dirigiamo verso il ponte stradale, oltrepassato il quale procediamo per un centinaio di metri fino ad individuare sulla sinistra l'ingresso in discesa alla pista ciclabile, su cui ci immettiamo in direzione di Plave e su cui continuiamo transitando prima sotto i piloni del
ponte di Salcano, poi a fianco del ponte ferroviario percorrendo 2 km su pista ciclabile, fino a quando sulla sinistra individuiamo l'evidente traccia dove inizia la salita posteriore al Sabotino.
La salita presenta una prima parte in cui la pendenza è più morbida (19%), fino a quota 275 mslm, quando nei pressi del bivio con la traccia che sale a sinistra in direzione della chiesa di San Valentino, quella su cui noi ci incammineremo sale a destra e presenta pendenze decisamente maggiori (30%) fino nei pressi delle
fortificazioni austroungariche (540mslm). Da qui non manca molto alla cresta, che potremo raggiungere anche attravresando un tratto di una caverna con scalinata in cemento e un finestrone naturale con vista sul Monte Santo, fino a sbucare nei pressi del
rifugio Sabotino, da cui ci incamminiamo sul
sentiero CAI 97 che troviamo sulla nostra sinistra, seguendo in debole salita il tratto di cresta che conduce alla cima del
monte Sabotino (609mslm) e poi in debole spettacolare e panoramica discesa fino ai ruderi della chiesa di San Valentino, ove una meritata pausa verrà ripagata da un panormana davvero notevole.
Le possibilità di discesa dalla chiesa sono almeno 3: a destra (Ovest) si trova quella più morbida ossia quella che raggiunge la mulattiera, poi c'è la discesa via CAI 97, poi quella da noi percorsa, infine a sinistra un pò nascosta la più flebile delle traccia che scende nettamente verticale. Quella da noi percorso dal retro della chiesa scende abbastanza verticalmente passando al centro del prato ove era stata posizionata la scritta gigante visibile dalla città e realizzata con massi "TITO", dalla cui parte inferiore il sentiero continua a scendere sempre con pendenze importanti fino a conludersi in una scaletta metallica, che conduce all'attraversamento della strada asfaltata, oltre la quale continua l'ultimo breve tratto di sentiero che si porta a ridosso dell'ultimo tornante della stessa strada prima dell'Isonzo, costeggiando la quale rientriamo al ponte di Salcano.