DATI
Lunghezza: 4.8 Km
- Km sforzo: 13.1 Kmsf
- Salita: 830 m
- Discesa: 60 m
- Dislivello totale: 890 m
- Altitudine minima: 861 m slm
- Altitudine massima: 1630 m slm
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CARATTERISTICHE - La Val Pezzeda è una valle molto bella, che permette di raggiungere l’altipiano delle Bregoline (pian Palaz) in alternativa alla classica salita lungo la valle Sciol de Mont: il sentiero che la attraversa purtroppo è stato da anni dismesso (era il l’ex-CAI 371).
Il sentiero ha una “doppia personalità”: la prima metà è un tranquillo ed assai piacevole sentiero che decorre accanto al torrente Pezzeda.
La seconda parte inizia proprio a metà strada nei pressi dell’attraversamento del torrente, oltre cui esso si trasforma in sentiero con tratti impegnativi per pendenza ed in alcuni punti anche per esposizione.
Acqua ne troveremo in abbondanza fino a quota 1300mslm.
DESCRIZIONE - La partenza è da ponte Confoz (861msl) dove c’è la possibilità di posteggiare la vettura.
Pochi metri oltre il ponte Confoz, la strada della val Cimoliana curva a sinistra: proprio nei pressi della curva sulla destra si intravede un piccolo getto di asfalto da cui prende avvio il sentiero che in breve si porta sulla destra ad attraversare il torrente Pezzeda nei pressi di ometti che da un lato all’altro del torrente indicano un comodo passaggio su grandi massi. Oltre l’attraversamento il sentiero (poco visibile) sale di pochi metri sopra il torrente e gira a sinistra portandosi su una larga e comoda percorrenza perfettamente parallela ed a ridosso del torrente.
Dopo 600 metri (920mslm) il sentiero si porta brevemente nel greto del torrente per poi riportarsi sulla destra e continuare il suo decorso sempre sulla destra del torrente, dove la pendenza aumenta leggermente e la traccia decorre lungo alcuni tratti di saliscendi senza particolari difficoltà.
Continuiamo per 2 piacevoli chilometri lungo la gola del torrente che si fa via via più stretta fino a giungere al punto (1100mslm) in cui lo attraverseremo, presso un bellissimo punto del canyon: fin qui è stata una piacevole passeggiata, ma ora viene la parte più impegnativa.
Attraversiamo il torrente e difronte vediamo una stretta canalina verticale, ove proprio sul suo margine destro la traccia continua inerpicandosi per una ventina di metri: è questo il tratto più delicato, ma se fatto con calma non presenta problemi. Il sentiero è parzialmente visibile, rovinato, ma presente: a circa 10 metri dall’acqua nei pressi di un masso è visibile un bollino rosso un po’ sbiadito, ma è un utile punto di riferimento. Raggiunto il masso, ci passeremo sopra e ci terremo sulla destra cercando i resti della traccia di sentiero che sale assai verticale: una ventina di metri più in alto rispetto l’acqua il sentiero riprende una forma abbastanza normale, anche se la pendenza diviene decisamente più impegnativa. Dopo 400 metri (38%) arriveremo ad una prima forcellina (1310mslm) in cui sosteremo sul dosso di destra per ammirare l’impressionante salto di circa 300 metri di una spettacolare cascata dall’altro lato del torrente. Dopo altri 400 metri (11%) arriveremo ad una seconda forcellina con 2 tronchi verticali abbattuti che sembrano due stipiti di una porta (1310mslm), ove mirando nel mezzo individueremo sempre nell’altro lato del torrente un’altra cascata molto bella.
Dopo questo passaggio ci attende un breve tratto molto ripido, non a caso denominato “la stanga”: 200 metri al 60%, che poi si attenuano quando il sentiero vira sulla destra lungo un tratto traverso che è abbastanza largo però in un tratto di una ventina di metri presenta una notevole esposizione sulla destra.
Passata la stanga ormai la val Pezzeda è dominata: mancano 600 metri per arrivare alla congiunzione con il CAI 370 (1500mslm circa), che porta a destra a casera Bregolina Grande (1858mslm) ed a sinistra ai ruderi di casera La Stua (1540mslm) o ancora oltre alla casera Bregolina Piccola (1746mslm).
Poco prima di arrivare sul CAI 370 incontriamo un notevole abbattimento di pini esito della tempesta Vaia del 2018: è stato ricavato un attraversamento che sale a sinistra un po’ più in alto rispetto alla traccia originale valicando i circa 50-100 metri di alberi caduti che in effetti rendono invalicabile il passaggio originale.