Dal chiosco “Al Pical”, attraversiamo la strada e, imboccato il sentiero che parte prima del ponte sul torrente Ledròn, lo costeggiamo, incontrando un primo pannello fotografico indicante la presenza dei resti di un mulino. Continuando lungo il sentiero, troviamo un secondo pannello fotografico con le indicazioni dei resti di un altro mulino e di un battiferro. A questo punto torniamo sui nostri passi e, a destra, iniziamo la salita lungo il tracciato del percorso n. 7 del nordic walking “Ledròn”. Dopo circa 350 m, arriviamo nei pressi del Centro Visite del Parco delle Dolomiti Friulane, lungo la quale direzione ci muoveremo fino ad intercettare la strada asfaltata (Via Gabriele D’Annunzio) che percorreremo verso destra per qualche decina di metri per poi girare a sinistra transitando davanti al Municipio. Giunti all’incrocio,con a sinistra un bel Capitello, svoltiamo a destra per una breve deviazione lungo via Roma fino a raggiungere, a sinistra, la storica bottega del fabbro: la Favria. Ritorniamo al capitello e saliamo lungo la stretta stradina che porta alla chiesetta di San Daniele. Ad un certo punto parte sulla destra, poco visibile perché immerso nell’erba, un sentiero nella direzione di Sott’Anzas, lo percorriamo tutto fino ad incontrare l’asfalto, scendiamo svoltando a sinistra verso il torrente Susaibes, per arrivare alla vecchia fornace di calce. Torniamo indietro fino alla strada asfaltata e scendiamo lungo questa finché si incontra una cappella votiva e, proprio sotto e davanti a questa, a sinistra, parte una bella stradina sterrata in discesa che percorreremo per pochi metri fino all’imbocco di un sentiero che porta ad un’altra restaurata fornace, vicina alla confluenza fra i torrenti Susaibes ed Alba. Da qui proseguiamo lungo la traccia di un largo ed antico sentiero per raggiungere la SP 63 della Pala Barzana, arrivando così al ponte sull’Alba.
Da questo punto si riprende la strada asfaltata in salita (via Cesare Battisti) che porta all’abitato di Andreis, da dove, dopo pochi metri parte a sinistra una strada sterrata che costeggia la vecchia borgata di Crodata (o Cordata), per poi scendere lungo una massicciata in pietra ed arrivare nella zona del Pical da dove è iniziato il percorso.