CARATTERISTICHE - Per le Dolomiti Friulane, l'apertura di questo splendido anello è un fatto controcorrente: a fronte di sempre più numerosi sentieri abbandonati, un gruppo di persone si è impegnato ed ha generosamente aperto questo percorso straordinariamente panoramico che parte dall'abitato di Claut. Non presenta particolari difficoltà: la cresta non è affilata ed il suo lungo tratto ha brevi passaggi assai poco esposti. Disponibilità di acqua solo fino al primo attraversamento di torrente. Realizzato nel 2021, la percorrenza è ben curata e le indicazioni ottime.
DESCRIZIONE - La partenza da Claut potrebbe iniziare dal Centro Visite del Parco Dolomiti Friulane (Museo Casa Clautana, 615mslm), da dove ci incamminiamo su via A. Giordani in direzione via Ruggero Grava: dopo circa un centinaio di metri su questa via passiamo davanti alla casa natale del giocatore del Grande Torino, deceduto nella tragedia di Superga nel 1949 e su cui è posizionata una lapide in suo ricordo. Poco oltre troviamo una bella fontana da cui è possibile attingere acqua: da qui giriamo a sinistra lungo vicolo san Rocco fino ad incontrare una chiesetta ove ci incamminiamo su via Creppi per una ventina di metri, quando sulla destra ben evidente troviamo l'inizio del sentiero CAI "creste di San Gualberto". Non lasciamoci intimorire dalla pendenza dello strappo iniziale poiché dopo i primi 200 metri a pendenza 23% in realtà il sentiero attenua presto la sua difficoltà quando nei pressi di un capitello (690mslm) volge a destra e decorre alto entrando in val Ciadula tenendosi sulla sinistra orografica del torrente Chiadola, per poi appianarsi e raggiungere le stalle Colderon (758mlsm), dopo le quali esso scende ed in breve raggiunge l'attraversamento del torrente: è assai probabile che questa sia l'ultima fonte dove attingere acqua (e non escluderei che in estate lo si possa trovare in secca...). Risaliamo sull'altro versante della valle e ci portiamo velocemente sulla strada nei pressi di Stalla Narbaz (810mslm): poco altre troviamo l'inizio del sentiero che dolcemente inizia a salire. A quota 900mslm sulla destra c'è un ruscello, che tuttavia è probabile non abbia acqua in stagione molto secca. Dopo essere passati fino accanto a stalla Pras da On (1138mslm), in breve si raggiunge la forcella della Cita (1144mslm). Da qui è stata ricavata una nuova percorrenza che virando a sinistra decorre sotto le verticali pareti di Cima Merle da On e si dirige ad una forcella poco prima della cima Val Tremuoia (1450mslm), il punto più alto della percorrenza e da dove la visuale è davvero notevole. Qui iniziano le creste di San Gualberto, una straordinaria e spettacolare planata di 2,3 km in debole discesa (con alcuni strappi più ripidi) su una larga cresta erbosa, tra la val Settimana (sulla destra) e la val Ciadula (sulla sinistra): davero notevoli i panorami che si possono gustare in una limpida giornata di sole. La cresta non presenta particolari difficoltà tecniche: alcuni tratti sono solo leggeremente esposti, ma in effetti la cresta non è mai affilata e la percorrenza risulta larga e comoda, quindi anche a prova di vertigine. Scenderemo nell'ordine passando la cima dei Fagier (1372mslm), il col dei Mui (1244mslm), Culisei (1169mslm). Su quest'ultimo sono poste tre panche ricavate da tronchi di alberi e messe ad uso di chi vuole fermaresi per godere del panorama. Si prosegue scendendo sul Col Mittol (1083mslm), poco dopo il quale, nei pressi di un'altra panca, il sentiero vira a sinistra calndosi dalle creste per un tratto di sottobosco che si porta alla congiunzione con il CAI 385, su cui ci potremmo immettere andando a sinistra per rientrare a Claut, oppure preferibilmente andremo a destra, per rendere onore a San Gualberto, solitario residente di un capitello posto in un punto panoramico sovrastante Claut presso col dei Piais (876mslm), che raggiungeremo dopo 600 metri in lieve salita, facendo attenzione ad ignorare le deviazioni per Claut e per la Val Settimana. Da qui, per scendere, si può tornare sui propri passi e scendere a Claut secondo uno dei percorsi appena citati. Oppure, dalla cima del col dei Piais, si può seguire una evidente traccia in direzione Ovest che scende in modo deciso fino ad intersecare nuovamente il CAI 385 presso un rudere sul quale è bizzarramente fissato un segnal stradale di prescrizione che incita ad andare a destra; si procede invece senza indugio a sinistra, raggiungendo in breve l'abitato di Claut.