CARATTERISTICHE - Il sentiero alpinistico attrezzato Osvaldo Zendonella è uno spettacolare tratto che decorre tra i confini del Friuli e quelli del Veneto e permette la chiusura di un grande ed impegnativo (per lunghezza, dislivello e caratteristiche) anello escursionistico. Va affrontato con imbragatura e kit alpinistico, grazie ai quali non presenta particolari difficoltà, anche vista l'ottima qualità e posizonamento della parte attrezzata. Non offre possibilità di attingere acqua che però potremo attingere a casera bedin de Sora e al rifugio Maniago. Gran parte delle descrizioni lo consigliano in senso antiorario: qui noi lo abbiamo invece descritto (ed effettuato) in senso orario che a nostro avviso sembra quello da preferirsi per i seguenti motivi. Uno: la salita alla Bedin de Sopra è impegnativa: meglio concludere con la più dolce discesa dal Maniago. Due: la salita per la canalina tra mughi ad inizio sentiero (senso orario) risulta semplice da farsi in salita, ma potrebbe risulatre difficile in discesa (non è attrezzata). Tre: effettuandolo in senso orario la salita è maggiore della discesa (da inizio sentiero a spalla Duranno sono 3 km,di cui circa 600 metri in salita e 300 metri in discesa). Quattro: a fine percorso ci sembra più piacevole la sosta al rifugio Maniago, prima del lungo tratto di rientro, mentre trovarsi alla Bedin de Sora non offre possibilità di ristoro.
DESCRIZIONE - Ci incamminiamo dal parcheggio nel pressi di rifugio casera Mela (1170mslm) ed iniziamo il lungo tratto di avvicinamento salendo per la strada sterrata andando nei pressi dei ruderi di Stei de Conte, dove al primo bivio ci teniamo a sinistra: poco oltre passiamo a fianco di casera Sartor per continuare in direzione di casera Ferrara (1237mslm) nei pressi di un secondo bivio in cui ancora ci terremo a sinistra (siamo a 1km dalla partenza). Da qui continuiamo lungo un tratto pressoché rettilineo della strada fino a quando nei pressi della sua prima curva verso sinistra individuiamo sulla destra il poco evidente inizio di un sentiero informale, che è la via più diretta per la casera Bedin di Sopra: la raggiungeremo in 1,2km salendo lungo un sentiro a pendenza impegnativa che sale di 390 metri (pendenza 31%). A 750 metri dall'inizio del sentiero transiteremo per uno slargo pratoso in cui potremmo intravedere i nascosti resti dei ruderi della casera Bedin de Soto (1550mslm). La casera Bedin de Sora (1711mslm) presenta un parte gestita da Parco Dolomiti Friulane (a cui si può chiedere le opzioni di pernottamento) ed una parte di bivacco con 4 posti letto: non offre acqua corrente, ma andando sul sentiero CAI 381 verso pian de Tamaria, dopo 250 pianeggianti metri è possibile raggiungere un torrente con acqua sicura e fresca.
IL SENTIERO ALPINISTICO ATTREZZATO ZENDONELLA - Lasciata la casera Bedin de Sopra proseguiamo lungo il sentiero che scende per un centinaio di metri per poi continuare in debole salita ed a circa 800 metri dalla casera giunge al bivio da cui ci separiamo dal CAI 381 ed andiamo a sinistra salendo atrraverso un taglio tra mughi. Dopo 300 metri giungiamo ad un bivio che a sinistra sale alla forcella Pagnac di Fuori: noi procediamo a destra continuando per un tratto di traverso tra mughi per altri 200 metri fino a quando il taglio dei mughi finisce in corrispondenza di una comoda canalina pietrosa di un torrente su cui ci immettiamo a sinistra: sarà utile metterci il casco per salire i 200 metri di questo bellissimo tratto assai pendente e dove ci aiuteremo con le mani per la risalita della canalina, su roccia solida e dove non incontreremo partcolari problemi. Saliti a quota 1875mslm la canalina si allarga e diviene di risalita più difficile, quando individueremo sulla destra un poco evidente passaggio tra mughi che in 200 metri ci conduce alla forcella Pagnac di Dentro (1950mslm). Dalla forcella una traccia ingannevole ci invita a salire lungo la cresta che però più avanti diviene impenetrabile per i mughi: è probabilmente un interessante passaggio panoramico, ma a fondo cieco; la poco evidente bollinatura rossa nei pressi della forcella indica invece che la traccia scende e decorre sotto la cresta della forcella sul suo versante Nord: perderemo un centinaio di metri, che andremo poi a riguadagnare, fino a portarci per una comoda cengia sotto la grande parete Sud di cima Rodisagre e quindi ne circumnavigheremo la base, per poi raggiungere tranquillamente una forcellina da dove possiamo intravedere la cima del Duranno: da qui perdiamo qualche decina di metri per poi risalire in un tratto erboso fino a raggiungere la forcella de Ruditia (2060 mslm): qui possiamo fermarci per indossare l'imbragatura perché dopo un breve traverso inizia il tratto ferrato. Si comincia con un breve avvicinamento lungo una cengia aerea esposta, quindi giungiamo ad una calata verticale di una decina di metri ed altrettanti in salita per bypassare un piccolo salto di un canale alla cui base si intravede un landro. Continuiamo lungo il tratto ferrato su una breve cengia aerea fino a risalire brevemente e raggiungere un particolare passaggio "forato". Dopo un breve traverso ci caliamo ancora per raggiungere l'ampia e ghiaiosa forcella delle Portelline (2060mslm): da qui uno stretto verticale camino di pietra ci farà risalire di una cinquantina di metri. Continuiamo comodamente per un altro traverso fino a raggiungere la forcella di portellina Ovest (2090mslm): non troveremo più parti attrezzate poiché d'ora in poi non c'è nulla di complesso, quindi possiamo toglierci l'imbrago e tenere solo il casco (a dire il vero c'è ancora un brevissimo passaggio dopo la Forcella della Spalla). Per raggiungere quella Est toccherà scendere a sinistra di un centinaio di metri lungo un ghiaione e risalire poi su un analogo a destra che ci permette di circumnavigare la cima e raggiungere la forcella portellina Est (2115mslm). Da qui inizia uno spettacolare traverso che ci conduce senza patemi in cima alla Spalla del Duranno (2234mslm), dove una meritata sosta sarà impreziosita da uno panorama davvero notevole.
Dalla cima raggiungiamo la forcella della Spalla (2133mslm) per le sabbie lunari di un largo tratto di cresta: qui si conclude il sentiero Zendonella, che dalla casera Bedin di Sopra misura 4,5km, con una salita complessiva di 950 metri ed una discesa di 540 metri.
Dall forcella scendiamo a ridosso delle pareti del Duranno dove in un breve tratto sono state posizionate una decina di comode scalette. Dalla forcella al rifugio Maniago (1730mslm) sono 1,2km con una discesa di 410 metri, quindi una pendenza media del 32%: al Maniago troveremo una preziosa fonte di fresca acqua oltre alla possibilità di accoglienza del rifugio.
Ora seguiamo le tracce del CAI 374 fino a tornare a casera Mela: si tratta di un rientro un pù lungo, pari ad una distanza di 4,5km, in cui scenderemo di 630 metri, inizialmente su sentiero quindi su comoda mulattiera.
Tempi di percorrenza: 7 ore e 10' (pause incluse)
Percorso con: Giorgio Galluzzi e Luca Leschiutta