CARATTERISTICHE - Una bella camminata su sottobosco e con numerosi attraversamenti del torrente Agozza ci condurranno al bivacco appollaiato sui prati a fianco dei ruderi della malga casera Montemaggiore, in una posizione estremamente panoramica alla base del Clap Savon, dove nel 1989 trovò la morte mio padre Elidio Francescutto ed in memoria del quale l'associazione Amici della Montagna di San Giovanni di Casarsa volle ripristinare la casera "Tamar da las Vidielas" allora ridotta a rudere. Un'impresa eroica a cui prese parte con entusiasmo la comunità sangiovannese e che con il generoso contributo di molti permise di giungere al completamento del restauro ed alla sua inaugurazione nel 2003, riportando alla vita luoghi abbandonate e dando una prospettiva di vitalità a memorie di sofferenza. Nota a San Giovanni come "la casera", si struttura in una parte destinata a bivacco sempre aperto e che dispone di un vano con 8 posti letto ed una stanza con tavolo e stufa a legna. Una parte è gestita dall'associazione Amici della Montagna a cui può essere chiesto l'utilizzo per gruppi di persone: grazie ad una convenzione con il Comune di Forni l'associazione garantisce la manutenzione dello stabile. Nelle pertinenze del "Tamar" è presente un locale aperto adibito a lavaggio delle stoviglie e con acqua corrente, inoltre uno spazio in cui è stato ricavato un WC. Ogni anno nella prima domenica di settembre si svolge il ritrovo annuale per chiusura della stagione.
DESCRIZIONE - Per evitare un avvicinamento di 1,5km su asfalto dal centro di Forni di Sopra e 125 metri di dislivello, conviene recarsi in vettura prima lungo via Savorgnani, quindi via Tiviei fino a dove questa termina, a quota 1021mslm nel punto da dove prende avvio il sentiero CAI 210.
Dopo una prima ripida rampa iniziale su pietre cementate continuiamo lungo un tratto di comoda mulattiera fino a quando dopo 500 metri dalla partenza origina sulla sinistra un sentiero che si inoltra nel bosco e che dopo 400 metri si reimmette sulla strada sterrata (1200 mslm).
A seguire la traccia di sentiero si intereseca per 3 brevi tornanti della strada sterrata fino ad immettervisi e proseguire per 480 metri, quando nei pressi di un ampio tornante verso sinistra si stacca e decorre parallelo alla strada per altri 280 metri per poi rientrae sulla strada a quota 1370mslm, nei pressi dell'incrocio con il sentiero CAI 222 diretto a casera Tragonia.
Da qui continuiamo sulla mulattiera lungo un tratto rettilineo di 200 metri alla fine del quale giungiamo a quota 1375mslm, che è il punto da cui una volta iniziava il sentiero (ruderi fienile Duns) e su cui invece attualmente (anno 2023) sono in corso i lavori di prolungamento della strada sterrata che dovrebbe giungere a casera Montemaggiore.
Procediamo dunque tramite la nuova mulattiera per 500 metri fino a dove a quota 1400 mslm essa vira a destra per attraversare il torrente Agozza, mentre noi ci stacchiamo da essa immettendoci sul sentiero che rimane sulla destra orografica del torrente e lungo cui risaliremo attraversandolo tramite passaggi su massi abbastanza stabili: i primi due transiti sono piuttosto ravvicinati e su guadi consolidati.
A seguire arriviamo nei pressi di un passaggio di un'ansa di sentiero in cui transita un piccolo affluente del Ciana che poiché in caso di piogge importante ha più volte rovinato il sentiero, è stato assicurato da una fune metallica: subito dopo troviamo una fresca fonte d'acqua, che sarà l'occasione per una sosta dissetante.
Poco dopo una scalinata di pietra ci accompagna all'ultimo (terzo) attraversamento del torrente Agozza su massi: in tutti i passaggi sul torrente avremo possibilità di raccogliere acqua ed il valico degli stessi non presenta particolari difficoltà.
Risaliamo sull'altro lato fino ad immetterci in una radura che anticipa la comparsa dei prati, dalla base del quale intravediamo il tetto della malga casera Montemaggiore (1718 mslm), presso i cui ruderi arriviamo in breve e dai quali ora intravediamo sulla destra il tetto del bivacco "casera Francescutto" (1748 mslm), verso cui ci dirigiamo camminando ora sul sentiero CAI 213 per raggiungere la meta del nostro percorso, anticipata da un capitello con crocifisso.