PIANCAVALLO - monte Caulana

DATI
Lunghezza: 9.8 Km - Km sforzo: 19.8 Kmsf - Salita: 1000 m - Discesa: 1000 m - Dislivello totale: 2000 m - Altitudine minima: 1162 m slm - Altitudine massima: 2068 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
-
ore
Calorie
-
Kcal
Risparmio
-
Vita in più
-
ore

Visualizza tabella degli alimenti

CARATTERISTICHE - Una salita impegnativa con un breve tratto attrezzato da una fune metallica per transitare in sicurezza per un breve passaggio leggermente esposto ad inzio sentiero consente di percorrere un breve tratto di Alta Via n° 7 e di salire lungo la magnifica prateria alpina dell Val Grande e per sentiero di cresta raggiungere la panoramica cima del monte Caulana. Acqua solo poco dopo la partenza presso sorgente Tornidor.  
DESCRIZIONE - Superato l'abitato di Piancavallo dai pressi di località Roncjade continuiamo lungo la strada che conduce a Barcis fino a raggiunge la località "Pian delle More" dove nei pressi del bacino artificiale utilizzato per l'innevamento è possibile lasciare la vettura: il punto di partenza sarebbe anche raggiungibile da Piancavallo tramite i due sentieri dell'anello "passeggiata Tornidor", ma implicherebbe di aggiungere alla già lunga percorrenza altri 2,5 km lungo un saliscendi principalmente in leggera discesa (si perdono circa 150 metri di quota).
Ci dirigiamo verso Casera Pian delle More (1203mlsm) che raggiungiamo dopo 350metri dalla partenza e da dove -seguendo i segnavia del sentiero CAI 925- iniziamo un tratto di percorso in debole discesa fino a raggiungere la sorgente Tornidòr (1160mslm, a 750 metri dalla partenza), dove sarà possibile raccogliere l'acqua, che viene convogliata in un grande vascone: è questa l'ultima possibilità di trovare acqua sicura.
Da qui il sentiero inizia a salire debolmente fino ad incunearsi nella valletta del torrente Caltea, dove subito dopo un capitello inizia la parte più impegnativa della salita, il cui transito è reso più sicuro da una fune metallica (1230mslm) per una quarantina di metri, che mette in sicurezza un breve tratto ripido leggermente esposto sopra il torrente.
Dopo la parte attrezzata inizia una salita impegnativa su sottobosco di faggio, che termina circa a quota 1450mslm quando il sentiero esce in un ghiaione, su cui risaliamo per un breve tratto per poi entrare nella parte bassa della Val Grande, dove la salita prosegue per una bellissima prateria alpina all'interno della valle che in effetti diviene sempre più grande e si conclude a forcella Val Grande (1926mslm). Qui, dalla partenza avremo percorso 3,8km, saremmo saliti di 790 metri, scesi di 40 metri, per una pendenza media del 20%: il tratto più impegnativo è quello su sottobosco, ossia 400 metri a pendenza del 40%. 
Una sosta in forcella consente di volgere lo sguardo al grande circo alpino sovrastato a destra dalla vicina cima Val Grande e continuando verso sinistra più lontane le cime del Guslon, Castelat e Cornor che terminano a sinistra nell'incisura della forcella Laste, ove possiamo intravedere il puntino rosso dove è posizionato l'omonimo bivacco Laste.
Riprendiamo il cammino dalla forcella andando a destra e seguendo ora i segnavia del CAI 928 che decorre lungo un traverso che passa sotto il versante Sud della cima del monte Val Grande fino a raggiungere dopo 420 metri forcella Caulana (1960 mslm): dalla precedente forcella Val Grande stiamo camminando sull'Alta Via n°7, di cui possiamo trovare gli sbiaditi segnavia rossoblu e su cui godremo di panorami davvero notevoli, decorrendo la stessa principalmente per la via di cresta.
Dalla forcella Caulana andiamo a destra in direzione della cima seguendo leggermente esposta ma assai larga via di cresta, che non presenta particolare difficoltà fino a raggiungere dopo 650 metri la vetta del monte Caulana (2068mlsm), da cui potremmo godere di un magnifico panorama.
Oltrepassiamo forcella Caulana proseguendo in debole discesa per magnifiche praterie alpine lungo un tratto di 750 metri che termina in forcella Sestier (1902mslm): da qui inizia il tratto di salita nuovamente su cresta verso la prima cima (Quota 1953), per poi procedere lungo il saliscendi di cresta, ben percorribile senza difficoltà per circa 600 metri, fino a giungere ad un'incisura (1950mslm), ove il sentiero devia a destra e scende per qualche metro sul versante Est del monte Sestier.
Da qui inizia il tratto più impegnativo: scendiamo di una ventina di metri sul versante Est del monte fino ad individuare sulla sinistra una canalina ghiaiosa su cui saliremo in modo impegnativo per una cinquantina di metri. Poco oltre giungiamo al passaggio più critico, sottostante all'anticima Sud del Sestier di quota 2055, nei pressi di una canalina che scende da sinistra a destra e che divide l'anticima Sud dalla cima principale del Sestier: per entrare nella canalina c'è un salto di non più di 2 metri, in un'incisura su roccia solida in cui dovremmo calarci. Gli appigli sono presenti e chi -tanto per fare un esempio- come me misura 177 cm non dovrebbe avere particolari difficoltà, ma il mio amico che misura 169 cm non riusciva a raggiungere l'appoggio con il piede, quindi sono sceso e l'ho aiutato dal basso. 
Valicato il passaggio (la difficoltà è maggiore in discesa rispetto alla salita) entriamo in una stretta canalina ghiaiosa che scendiamo per circa 40 metri fino ad individuare sulla sinistra il sentiero che riprende la salita attraversando una comoda cengia in salita che ci porta fino ad una spalletta (2035mslm), da cui salendo a sinistra ad intuito tra prati di stelle alpine giungiamo alla sovrastante cima del monte Sestier (2084 mslm). Dalla spalletta potremmo raggiungere con una salita di una decina di metri l'anticima Nord del Sestier di quota 2064, da cui l'Alta Via prosegue in direzione del monte Pianina.
  
Fondo del percorso