DESCRIZIONE - Subito dopo Clauti incontriamo il piccolo abitato di Matan, alla fine del quale individuamo sulla destra l'inizio di una strada asfaltata che scende in dirzione del torrente Cellina: qui ha inizio il percorso che ci condurrà fino ai ruderi di Casera Resettum.
La strada è asfaltata per il tratto iniziale di 1,2km fino a stalla Piaciabona, dopo la quale diviene sterrata in discreto stato di conservazione, ben percorribile con mountain bike.
Raggiungere dalla partenza l'inizio del sentiro CAI 960 comporta una percorrenza di 11,7km ad una pendenza media del 7,3km, guadagnando +900 metri di salita e perdendo - 50 metri lungo 3 brevi tratti in debole discesa.
La strada sterrata giunge nei pressi di un grande prato nei pressi dei ruderi di Casera Resettum, non visibile dalla strada: da qui dopo 500 metri troviamo sulla destra l'inzio del sentiero che si dirige ad attraversare i prati, passando subito sopra i ruderi di casera Resettum (1462mslm), da dove inizia la parte di salita seguendo le tracce dei segnavia del sentiero CAI 960, che attraversando un bosco di larici giungono alla forcella Lastruta o dei Tramontins (1688mslm). Il tratto tra l'inizio del sentiero e forcella dei Tramontins misura 1,3 km e sale di 230 metri: a titolo di confronto riporto le differenze con la percorrenza dalla partenza tramite la via diretta su sentiero CAI960.
- Distanza dalla partenza a forcella Lastruta via strada + sentiero = 13,0 km, D+ 1130 metri di salita, pendenza media = 8,3%
- Distanza dalla partenza a forcella Lastruta via sentiero CAI 960 = 4,2 km, D+ 1110 metri di salita, pendenza media = 25,5%
Dalla forcella abbandoniamo il sentiero CAI960 per deviare a sinistra lungo una traccia informale ma ben evidente, che sale decisa lungo rado bosco di larici per 550 metri (27%), entrando nel catino posteriore del monte Fratte, ove volge a destra e -transitando per comodi passaggi tra mughi- dopo 450 metri (23%) raggiunge la panoramica cresta: da qui dopo altri 150 metri (25%) raggiungiamo comodamente la spettacolare cima del monte Fratte (1983mslm), da cui oltre ad uno straordinario panorama, possiamo volgere lo sguardo sulle affilate ed apparentemente impercorribili creste che conducono al Resettum.
Rientriamo sui nostri passi fino al bivio in cresta (1940mslm) ove anziché scendere per il percorso da cui eravamo saliti ci teniamo lungo la cresta, che continua piacevolmente senza problemi sull'apice di larghi e comodi passaggi, talora abbassandoci di qualche metro sul versante Nord.
Dopo i primi 650 metri arriviamo all'inizio di un grande ghiaione: qui ci abbassiamo per una ventina di metri dalla cresta e tenendoci sulla parte alta delle ghiaie ne iniziamo l'attraversamento, che si rivela senza particolari difficoltà, decorrendo lungo un traverso su sassi stabili e mantenendoci grossomodo sempre in linea di quota.
A circa 2/3 del grande anfiteatro ghiaioso inizia il difficile: numerosi segnavia con ometti ed una utilissima bollinatora rossa ci indicano che dobbiamo salire a destra lungo le ghiaie che si restingono in una canalina: questo è il primo punto che presenta una difficoltà, soprattutto quando a metà canale esso si divide a sua volta in due canaline e dobbiamo portarci su quella che risale più a sinistra.
Il canale misura circa 120 metri e sale in maniera decisamente impegnativa fino a raggiungere una insellatura sulla cresta, ove la percorrenza continua sulla destra fino a quando dopo poche decine di metri i segnavia ci guidano sotto la cresta sul versante Sud ove un passaggio di una decina di metri su roccia risulta decisamente esposto e va fatto con massima attenzione: è il secondo passaggio critico della percorrenza.
Da qui il sentiero si riporta in cresta e risulta nuovamente tranquillo, decisamente panoramico e spettacolare per 1,1km, avvicinandosi sempre di più alla parete Ovest del Resettum, che essendo invalicabile porta alla conclusione della percorrenza in cresta, piegando decisamente a sinistra ed in discesa, valicando pietraie e maestose rocce dalle conformazioni davvero particolari fino a raggiungere dopo 950 metri (-25%) la forcella Baldàs, dove ci immettiamo nel CAI 961 per raggiungere in comodità dopo 1,2km (-24%) la strada del Pradut.
Da qui andiamo a sinistra per 700 metri fino all'inizio del sentiero dove recuperiamo la bici e rientriamo per la più copmoda discesa del versante rifugio Pradut, che essendo asfaltata è sicuramente più confortevole rispetto al lato che avevamo utilizzato per salire: la discesa misura 9,3km a pendenza media del 9,5%.