SAN FRANCESCO - anello del monte Agarial

DATI
Lunghezza: 8.7 Km - Km sforzo: 17.6 Kmsf - Salita: 885 m - Discesa: 885 m - Dislivello totale: 1770 m - Altitudine minima: 377 m slm - Altitudine massima: 11802 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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Relazione a cura di: Ciro Antonio Francescutto
Relazione aggiornata a: aprile 2024
CARATTERISTRICHE - L'Arzino forma una valle parallela ai suoi affluenti Comugna/Giaveada, torrenti che definiscono il canal di Cuna, separato da una lunghissima cresta costituita a partire da Sud dai monti: Givoli, Venchiar, Giaf, Agarial, Las Tavuelas, Drea, Cuesta Spioleit e si conclude nel grande catino di Teglara, circondato dalle cime dei monti Sciara, Valcalda, Burlat, Teglara.
Un poco alla volta andremo a verificare la percorribilità di questo lungo tragitto: in questo primo assaggio abbiamo provato il tratto di cresta compresa tra forcella Giaf e forcella Agarial (che include la cima del monte Agarial), compiendo un interessante anello su sentieri dismessi, ma che mantengono ancora una discreta percorribilità. 
Per l'assenza in alcuni tratti di una traccia visibile sul terreno è necessario procedere con un satellitarie, in particolare nele parti bassi dei sentieri che salgono e scendono: il tratto di cresta è abbastaza breve, impegnativo per pendenze, ma è abbastanza intuito e non presenta tratti difficili...in ogni caso è un percorso per escursionisti esperti.
Non troveremo acqua lungo la percorrenza.
DESCRIZIONE - Dal centro di San Francesco ci dirigiamo in direzione Nord lungo la Strada Statale (SP1) per 200 metri fino a raggiungere il cimitero, di fronte al quale giriamo a sinistra scendeno lungo via Casale Blas per circa 200 metri, fino ad individuare sulla destra l'inizio del sentiero che in breve conduce al pittoresco ponte pedonale sul torrente Arzino, che valichiamo e oltre il quale proseguiamo fino ad incontrare una strada sterrata che proviene dal paese e su cui ci immettiamo andando a destra per costeggiare il torrente per 800 metri fino ad individuare sulla sinistra nei pressi del piccolo torrente Fosata l'inizio del sentiero che sale alla val dei Roris. Troveremo alcuni segnavia con la scritta "Masut tai Crets, ma di cui non abbiamo trovato riferimenti e che in ogni caso non conducono in Forchiazza.
Rispetto a quanto indicato sulle mappe (ove è indicato sulla sinistra), il primo tratto di sentiero sale sulla destra orografica del greto del torrente, per attraversarlo dopo circa 200 metri e portarsi sulla sinistra e dove inizia un tratto in cui la traccia è poco evidente (ed in cui ci siamo persi), ma che risalendo ad intuito ed abbastanza verticalmente porta in breve a raggiungere una traccia sempre meglio definita: questo è uno dei tratti in cui sarà utile avre un riferimento satellitare. 
In seguito la traccia del sentiro più sale in quota più diviene evidente sul terreno ed meno pendente: il tratto iniziale in effetti risulta quello più impegnativo.
Riattraverseremo il torrente Fosata una seconda volta a quota 840mslm (acqua solo in periodo di piogge): da qui raggiungere forcella Forchiazza (986mslm) la via è breve ed agevole: dalla forcella una traccia informale sale a sinistra verso il monte Giaf, una scende davanti a noi in direzione di Chiaschiàrmas, mentre troveremo sulla destra quella diretta sull'Agaràl, che seguiremo.
Si tratta di una traccia informale in cui sarà possibile incontrare alcuni segnavia gialloverdi: ad ogni modo fino alla cima il decorso risulta impegnativo per pendenze, ma intuitivo e senza particolari difficoltà, seguendo la cresta per lo più alberata. Una volta raggiunta la cima del monte Agarial (1180mslm), poiché l'alberatura "l'orizzonte il guardo esclude" sarà utile proseguire lungo la cresta per un centinaio di metri oltre per raggiungere una seconda cima, ove il panorama risulta decisamente più aperto e spettacolare e consente uno sguardo sull'intera val d'Arzino, con belle visuali in lontananza su monte Pala, monte Rossa, monte Piombada (e la sua evidente frana), monte Teglara, monte Valcalda, monte Burlat. Consente inoltre di valutare l'intera cresta che conduce al monte Sciara, tramite la cresta dei monti Las Tavuelas, Drea, Cuesta Spioleit.
Sulla mappa la traccia passa sulla destra (a Est) rispetto alla cima panoramica: noi abbiamo continuato dalla cima lungo la linea di cresta, tenendoci leggeremente sotto sul versante Est e non abbiamo incontrato particolari difficoltà: in ogni caso il tratto dalla cima fino alla forcella è praticamente non visibile, anche se il decorso è breve (220metri) ed intuitivo, benché un pò faticoso per pendenza (-45%).
Raggiungiamo la forcella Agarial (1083mslm) ove lasciamo la traccia di cresta per immetterci a destra lungo un sentiero che ritorna ad presentarsi abbastanza evidente sul terreno e ben presidiato dalla bollinatura gialloverde: talora la traccia si perde ma nella parte alta della conca la discesa è dolce ed intuitiva almeno fino a raggiungere il rudere di una vecchia malga (845mslm), all'interno di una bella faggeta.
Oltre il rudere alcuni schianti di alberi ostacolano il decorso originario: qualora non ci orientassimo teniamoci sulla sinistra della valle, ove poco oltre i ruderi incontremo una pozza d'acqua, da cui il sentiero continua ben evidente sul terreno e con bollinatura frequente.
Circa a quota 750mslm arriviamo ad un poco evidente bivio in cui le tracce di discesa si biforcano: noi abbiamo seguito quella di sinistra (a questo link la variante di destra): che esce dalla faggeta e dopo un breve tratti tra pini entra in una canalina sassosa del torrente Agarial, che scendiamo per un centinaio di metri per poi uscirne sulla destra e riprendere la traccia nel sottobosco, fino a scendere a quota 500mslm, ove troviamo l'incrocio con l'evidente e ben bollinato sentiero proveniente da sinistra da stalla Bearzut e su cui ci immettiamo andando a destra: dopo un breve tratto in debole risalita il sentiero decorre in discesa portandosi parallelo sempre più a ridosso del torrente Arzinio, costeggiando il quale si porta al torrente Fosata, da cui eravamo saliti.
Seguendo i passi già calpestati all'andata rientriamo al punto da cui eravamo partiti.  
 
Percorso con: Aldo Romano
Fondo del percorso