CLAUT - Esplorazione a monte Tamais e Plan Salenc

DATI
Lunghezza: 7.0 Km - Km sforzo: 16.9 Kmsf - Salita: 995 m - Discesa: 995 m - Dislivello totale: 1990 m - Altitudine minima: 833 m slm - Altitudine massima: 1657 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
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ore
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Relazione a cura di: Ciro Antonio Francescutto
Relazione aggiornata a: Maggio 2024
CARATTERISTICHE - Fino a qualche decennio fa un sentiero CAI dava senso al bivacco Provagna ed al bivacco Val di Zea, collegandoli e portando l'escursionista tra le splendide pale di Plan Salenc: avevamo intenzione di andare a vedere in che condizioni fosse, ma per evitare il lungo avvicinamento del sentiero che da Mezzocanale conduce al bivacco Provagna siamo andati ad esplorare se fosse possibile raggiungere forcella Tamais dalla val Chialedina.
Abbiamo scoperto che raggiungere la forcella non presenta particolari difficoltà ed in effetti accorcia di molto l'avvicinamento: tra le due tracce di salita, quella di sinistra lungo il greto dei Tamais sembra nettamente preferibile rispetto a quella indicata in mappa. Per quanto riguardo il tratto percorso su Plan Salenc (circa 1/3 di quesso tra forcella Tamais e forcella di monte Formica) non ci sarebbero criticità, salvo il fatto di riuscire ad orientarsi, considerando che sul terreno la traccia è perlopiù inesistente. In questo tratto, anche se un pò più impegnativo per dislivello (aumenterebbe di circa 400 metri), probabilmente al decorso del vecchio sentiero che rimane grossomodo in quota, sarebbe preferibile continuare lungo la traccia che sale lungo cresta del monte Tamais e scendere sul versante opposto (forcella Palòn), anche per portare a casa una spettacolare veduta panoramica.
Causa meteo avverso, non abbiamo però potuto sperimentare questo tratto. Ci è invece sembrato sconsigliabile la salita della valle del Tamais dal percorso individuato su una traccia tratteggiata in nero su mappa Tabacco e diretta a forcella Palòn, a causa di due brevi passaggi delicati ed un decorso nel sottobosco assai faticoso e privo di riferimento alcuno. 
 
PS: se qualcuno salendo trovasse un mio bastoncino Leki (nel tratto tra il cocuzzolo e forcella Palon: v. oltre), sarebbe così gentile da farmelo avere?
DESCRIZIONE - Saliamo da Cellino lungo la strada sterrata della val Chialedina per 4,1km fino a giungere al piccolo guado del torrente Tamais (750mlsm), nei pressi del quale parcheggiamo la vettura. Le opzioni di salita che si presentano sono due: la prima è quella che abbiamo seguito nell'esplorazione (non conoscendo l'alternativa) e prevede la risalita del torrente Tamais fino a quota 990mslm, una possibilità che si percorre senza particolari difficoltà, risalendo un tratto impegnativo per pendenza tra le rocce del torrente, ma che non presenta punti complessi. La seconda possibilità che abbiamo scoperto solo al rientro e che ci sembra preferibile è quella tramite un comodo decorso su sottobosco seguendo una evidente traccia informale: rispetto al guado del Tamais, si tratta di continuare lungo la strada della val Chialedina per 300 metri fino ad individuare (dopo un centinaio di metri da un secondo piccolo guado sulla strada) sulla sinistra l'evidente traccia di una breve pista forestale, che dopo circa 300 metri valica un piccolo greto e continua come largo sentiero, che sale per sottobosco fino ad incunearsi in una sorta di conca (forse un passaggio di slitte) e salire fino a quota 990mslm dove il sientiero piega a sinistra per portarsi al primo attraversamento del torrente Tamais, ove terminava la più faticosa e diretta salita dal greto, da noi percorsa. 
Da qui ci portiamo sulla destra orografica della canalina del torrente, dove il sentiero continua su traccia flebile ma comunque intuitiva la salita nel sottobosco, presentandosi impegnativa per pendenza (38%) fino a tornare a portarsi ad un secondo passaggio sul torrente Tamais (1175mslm). 
Da qui possiamo notare sulla sinistra orografica del torrente la prosecuzione del sentiero verso forcella Palòn, riportato come tratteggio nero su mappa Tabacco, che - come poi capireremo - sembra in realtà una percorrenza assai più complessa rispetto a quella che prevede la comoda benché faticosa risalita del greto, che seguiremo e dove peraltro troveremo evidenti segni di passaggi umani.
Saliamo dunque ora il torrente, dove incontriamo solo qualche incertezza nella parte più alta, lungo tratti di tagli tra mughi non sempre ben visibili.
In ogni caso arrivare alla forcella Tamais (1535mslm) necessita di fatica, ma non presenta complessità: dal secondo attraversamento del torrente la pendenza media è del 46%. 
Dalla forcella scendiamo per una decina di metri alla ricerca di qualche traccia del vecchio sentiero CAI, che sul terreno però risulta solo in brevissimi tratti: procediamo dunque aiutati dal satellitare mantenendoci in quota e tendendoci sotto i paretoni che abbiamo sulla destra, fino a raggiungerli dove -nella cengia alla base delle pareti- troviamo un'evidente e comoda traccia sul terreno: probabilmente l'avremmo raggiunta dalla forcella anche mantenendoci sulla linea di cresta .
Decorriamo sulla traccia della cengia fino a raggiungere una piccola prima insellatura, da dove pieghiamo a destra, cercando di mantenere la quota fino a raggiungere un prato (1530mslm), che costituisce un importante punto di orientamento.
Infatti dal prato il sentiero si biforca in due percorrenze, di cui la prima scende (tratteggiato nero su mappa Tabacco) per compiere una circumnavigazione della parte bassa del Plan Salenc, da dove rientra al bivacco Provagna.
La seconda traccia rimane invece in quota (puntinato nero su mappa) e si dirige verso la forcella di monte Formica ed è quella che dovremo fare attenzione a cercare, in quando il suo attacco non corrisponde a quello presente in mappa.
Infatti la traccia che ci induce a scende sulla parte dalla base del prato e da dove continua deviando sulla destra e tenendosi in quota arriva ad una piccola selletta, da cui una flebile traccia scende per taglio di munghi: è quella che circumnaviga il Plan Salenc da sotto.
Quella invece diretta a monte Formica non scende alla selletta sottostante al prato (come erroneamente riportato in mappa) ma si tiene decisamente più alto: in sostanza dobbiamo rimanere sulla parte alta del prato ed avanzare mantenedoci in quota fino a raggiungere una insellatura una cinquantina di metri sopra, rispetto a quella che rientra e Provagna e scende dalla parte bassa del prato. Da qui procediamo lungo tratto di saliscendi ma mantenedoci grossomodo in quota fino a raggiungere una seconda insellatura dove per un taglio di mughi possiamo raggiungere in breve un cocuzzolo, che costituisce uno splendido punto panoramico (1600mslm) sul Plan Salenc e sulle valli e cime circostanti.
Ritornando alla selletta proseguiamo scendendo un ripido tratto di sottobosco e tenedoci sempre verso destra sotto i paretoni del Tamais fino a giungere ad una prima piccola canalina oltre cui ricompare sul terreno abbastanza definito la traccia del sentiero che ora decorre grossomodo trasversalmente lungo un tratto in deboli saliscendi fino ad attraversare un secondo piccolo torrente che è quello che scende dalla forcella Palòn (quella ad Ovest del Tamais): probabilmente questa potrebbe essere una via di salita alla forcella, ma in occasione della nostra percorrenza essendo la canalina ricolma di neve risultava impercorribile, quindi abbiamo valutato preferibile avanzare lungo la traccia ancora abbastanza evidente fino a trovare un utile punto di ascesa. Siamo pertanto avanzati fino all'attraversamento greto di un secondo torrente che abbiamo compreso essere il torrente Provagna alla sua origine e sulla destra -poco prima di arrivarvici - abbiamo seguito una flebile traccia inizialmente molto ripida, poi via via più morbida e comoda, risalendo per una bella pala erbosa i prati sottostanti il il Crep Nudo (a sinistra) ed il Tamais (a destra) fino a giungere ad una grande insellatura, da cui proseguendo in discesa sul versante Nord raggiungiamo in breve la forcella Palòn (1657mslm), che si trova ad Ovest della cima. Viste le condizione meteo abbiamo optato per non salire alla cima del monte Tamais (1751mslm) e rientrare per forcella Tamais, ma provare a scendere l'apparentemente comoda via di discesa a Nord dalla forcella (via Palon), anche in considerazione del fatto che su questa via era presente in mappa un invitante tratteggio nero.
In realtà tracce sul terreno ne abbiamo trovato assai poche ed abbiamo dovuto ricorrere alle indicazioni satellitari per orientarci soprattutto nella parte di sottobosco, altrimenti sarebbe stata un'impresa tra il difficile e l'impossibile. La prima difficoltà si presenta in un passaggio esposto su sentiero franoso a quota 1600mslm, che conviene circumnavigare 5 metri più in alto: per il resto decorso a pendenze in gran parte importanti su sottobosco di faggio, ove la difficoltà principale è orientarsi. La seconda doppia difficoltà si pone nella parte finale e consiste innanzitutto nel trovare la giusta via di rientro alla canalina del Tamais (in alternativa si rischia di finire in salti invalicabili): in questo ci potrà tornare utile individuare sull'altro lato del canale la traccia da cui eravamo saliti e che si trova in corrispondenza del punto del passaggio alto sul torrente Tamais (quota 1175mslm). In secondo luogo una volta arrivati alla breve cengia di ingresso alla canalina, il secondo problema sarà il passaggio di uscita, su un salto in discesa di circa 2 metri, non semplice. Dalla forcella Palòn all'attraversamento del Tamais sono 1,2km con pendenza media del - 40%.
Da qui in poi l'itinerario di discesa calca i passi già percorsi durante la salita. 
 
Percorso con: Giorgio Madinelli, Matteo Cassan, Mirco Querin 
Fondo del percorso