DATI
Lunghezza: 6.4 Km
- Km sforzo: 14.2 Kmsf
- Salita: 780 m
- Discesa: 780 m
- Dislivello totale: 1560 m
- Altitudine minima: 304 m slm
- Altitudine massima: 1070 m slm
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CARATTERISTICHE - Una breve ma intensa camminata da Tolmezzo è quella che sale alla sorella minore dell'Amariana ossia l'Amarianute, che non presenta particolari difficoltà a parte la pendenza a tratti impegnativa, ma che consente un punto visuale decisamente molto panoramico sulle valli e cime circostanti. Non disponibilità di acqua durante la percorrenza.
DESCRIZIONE - Da Tolmezzo raggiungiamo la vicina località Pissebus, dove nei pressi del ponte sul rio Lavaris, prende origine il sentiero CAI 462 su cui ci incamminiamo prima tramite una comoda mulattiera, la quale sale a fianco del grande cono ghiaioso denominato “Rivoli Bianchi”, quindi su largo sentiero fino a giungere nei pressi di un bivio (dalla partenza 1,1 km al 11%) da cui entrambi i due sentieri si dirigono alla cima della Amarianutte.
Se l'idea è quella di compiere un anello, considerando che sia preferibile effettuare in salita la traccia più pendente, al bivio preferiamo alla traccia che sale a destra quella che prosegue dritta (troi di Cjadin) e continua la risalita del cono ghiaioso arrivandone quasi all'apice (dal bivio 400 metri al 13%), dove un evidente bollinatura ci invita a deviare a destra ed iniziare la salita.
La pendenza cambia decisamente e sale su traccia ben definita e bollinata lungo un sentiero che anche se in gran parte su sottobosco diviena da subito assai panoramico sia verso la valle del But sia su quella del Tagliamento. La salita misura 1,6 km e sale di 600 metri (pendenza media del 37%)
Raggiungiamo la cima del monte Amarianute (1070mslm), che presenta una visuale davvero notevole, in particolare con la sorella maggiore che sovrasta alla spalle ossia il monte Amariana, epicentro del terremoto del 1976 assieme al monte San Simeone visibile in lontananza sopra il lago di Cavazzo. Sotto di noi la piana di Amaro e quella di Tolmezzo, alle cui spalle il monte Strabùt.
Dalla croce di vetta ci nincamminiamo lungo il sentiero che dopo un breve e panormaico tratto evolve in una impegnativa discesa su sottobosco che via via con il calare di quota diviene sempre meno accentuata.
A quota 760 mslm è consigliabile una segnalata deviazione di una ventina di metri per giungere ad un punto panormico sulla vallata.
La discesa continua senza particolari difficoltà sino a giungere al bivio su Rivoli Bianchi e dalla cima misura 2,2 km con pendenza media - 29%.
Da qui rientriamo al punto di partenza lungo il tragitto percorso all'andata.