DATI
Lunghezza: 8.0 Km
- Km sforzo: 21.9 Kmsf
- Salita: 1390 m
- Discesa: 1390 m
- Dislivello totale: 2780 m
- Altitudine minima: 750 m slm
- Altitudine massima: 2072 m slm
Visualizza tabella degli alimenti
CARATTERISTICHE - Una cima poco nota ma densa di soddisfazioni e panorami per chi osa raggiungerla, lungo un tragitto che non presenta particolari difficoltà, se non la gande fatica di salire su fondo non sempre visibile o presente, pendenze impegnative ed orientamento non sempre facile. Acqua sul Ciol de Piovin fino a circa 1300 metri (quota variabile anche a seconda della piovosità stagionale).
DESCRIZIONE - Lungo la strada della Val Settimana arriviamo al ponte del Gobo (740mslm), dove lasciamo la vettura e cerchiamo una decina di metri prima del ponte sulla destra l'inizio del sentiero, che si va a portare a ridosso del torrente Settimana e dopo un centinaio di metri inizia sulla destra la prima fase di salita. Il sentiero pur essendo dismesso da anni pare discretamente visibile e sale in un primo tratto abbastanza impegnativo decorrendo grossomodo parallelo al Ciol de Val Piovin ad una distanza di un centinaio di metri.
Dopo l'attraversamento di un piccolo rugo (930mslm) proveniente da destra, il sentiero sale meno definito in un tratto tra mughi, dove non è sempre semplice mantenere la giusta traccia: qualora ci trovassimo persi tra mughi sarà utile avere un riferimento satellitare e considerare che -anche se poco visibile- la traccia è sempre presente sul terreno. Continuiamo salendo per un sottobosco di faggio, dove quando sul terreno la traccia scompare numerosi ometti aiutano a trovare i riferimenti per la salita che si mantiene sempre discretamente impegnativa. A quota 1150mslm il sentiero, finora grossomodo parallelo al torrente, tende a deviare verso sinistra avvicinandosi al torrente.
Giungiamo ad un primo attraversamento su un canale laterale di un piccolo rugo (1180mslm), che confluisce un centinaio di metri sotto sul canale principale (Ciol de Val Piovin): arrivati a questo primo attraversamento saliamo lungo il greto a destra per una decina di metri, fino a trovare sulla sinistra il taglio tra mughi che ci avvicina al Ciol de Val Piovin. In realtà tra i due torrenti incontreremo un esile rugo su cui - nonostante l'apparenza di voler raggiungere subito il Val Piovin - andremo a destra in salita per circa 5 metri fino ad individuare sulla sinistra la continuazione del taglio di mughi: anche qui entriamo in una situazione un pò labirintica in cui la traccia è davvero minimale. Si consideri che essa non si avvicina subito al Ciol de Val Piovin (che a quota 1200 non sarebbe risalibile) ma sale decisamente verticale tra mughi fino a giungere a quota 1260mslm, dove la traccia devia nettamente a sinistra per dirigersi verso il torrente Ciol de Val Piovin su cui ci immettiamo a quota 1280mslm, grossomodo poco sotto alla stessa quota dove ad un centinaio di metri oltre il torrente sarebbe posizionata la casera val Piovin, che però non siamo andati a cercare. A quota 1300mslm, a margine del greto, sulla destra orografica, sarà possibile individuare un ricovero naturale sotto un grande masso, noto come el Peròn: questo sarebbe il punto da cui iniziava la traccia che portava ai ruderi della casera.
Qui inizia una faticosa, lenta e lunga risalita del torrente Ciol de Val Piovin, da cui sarà possibile attingere acqua verosimilmente fino a quota 1300mslm: nella salita prestiamo attenzione alle pietre bagnate dall'acqua in quanto ci sono risultate particolarmente scivolose. La risalita non presenta particolari difficoltà, salvo la buona dose di fatica che ci richiederà, versosimilmente amplificata dal fattore sole nel periodo estivo. In alto a sinistra compare la forcella a destra di Spiz val Piovin ed il largo canalone verso cui dovremo dirigerci. La questione più complessa sarà capire dove uscire sulla sinistra dal torrente e tentare la traversata della fascia di mughi, sbagliando la quale potremmo trovarci a penare non poco. Dopo vari tentativi e notizie di altri salitori abbiamo concluso che conviene portarsi molto in alto, fino a quando a ridosso di una paretina rocciosa una piccola canalina invita ad uscire, proprio al limitare tra i mughi e le più alte ghiaie: la quota a cui ci è sembrato preferibile uscire è a 1560mslm. Avremo dunque risalito il torrente per 700 metri e quadagnato 300 metri di quota (pendenza media 40%).
Ci attende ora il tratto traverso di 350 metri, in cui navigheremo tra mughi abbastanza radi ed attraversabili fino a portarci alla base del canale di risalita, su cui ci inerpichiamo inizialmente tra mughi, erbe e sassi, quindi sempre più sul fondo sassoso e ghiaioso dell'ampio canalone. In poco meno di 500 metri saliremo di 200 metri, penando non poche fatiche sulle ghiaie a pendenza ingravescente, mediamente del 45%, fino a portarci alla forcella di quota 1781mslm. Sulla forcella incombe la strapiombante parete Sud dello Spiz Val Piovin: in lontananza vediamo la val Settimana, mentre il versante opposto a quello di risalita alla forcella non risulta percorribile. Opposto allo Spiz, un grande lastrone pietroso ci illude essere la prosecuzione della cresta verso Ciol de Sass, invece termina in uno spuntone su bel punto panoramico, ma non proseguibile.
Dalla forcella scenderemo invece per una decina di metri sul versante da cui eravamo saliti, quindi ci teniamo a ridosso dalla parete che troviamo a sinistra e lungo cui continuiamo un comodo tratto in gran parte su ampia cresta, inizialmente facendoci largo tra mughi abbastanza radi, che via via si diradono e lasciano spazio a tratti principalmente erbosi, infine all'ultimo tratto pietroso di risalita, la cui abbondanda di sassi fa supporre l'origine del nome della cima, che raggiungeremo a quota 2072mslm, ossia il Ciol de Sass. Dalla forcella di quota 1781 alla cima è una ininterrotta salita lunga 600 metri in cui ne guadagnamo 300, quindi con pendenza media del 50%.
Il rientro avverrà per lo stesso itinerario di salita.
Percorso con Gianpaolo De Lorenzi