SELLA CHIANZUTAN - il monte Piombada

DATI
Lunghezza: 5.0 Km - Km sforzo: 13.1 Kmsf - Salita: 810 m - Discesa: 810 m - Dislivello totale: 1620 m - Altitudine minima: 955 m slm - Altitudine massima: 1744 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Difficile
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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Relazione a cura di: Ciro Antonio Francescutto
Relazione aggiornata a: Agosto 2024

CARATTERISTICHE - Il monte Piombada si caratterizza per una immensa frana sul versante Sud visibile dalla Val d'Arzino e dalla pianura pordenonese e chiude assieme al monte Verzegnis la parte alta della Val d'Arzino, separandola dalla valle del Tagliamento che si trova a Nord: dalla sua cima possiamo godere uno splendido punto di vista sull'intera Val d'Arzino, su Tolmezzo ed Amaro, su lago di Trasaghis, sulla valle del But, sull'Amariana e molte altre cime. Una traccia informale risale il monte sul suo versante Nord: il percorso risulta faticoso per pendenza, ma non presenta particolari difficoltà, anche se i tratti finali della cresta poco prima della cima presentano una leggera esposizione. A causa dell'inerbimento sopratutto nella prima metà della salita il periodo migliore potrebbe essere l'autunno, in estate il versante Nord ci garantisce una salita all'ombra ma caldo ed erba potrebbero risultare fastidiosi, mentre in caso di neve è sconsigliato. Non troveremo acqua durante la salita, che è possibile raccogliere dalla fontana presente in Sella Chianzutan.

DESCRIZIONE - Nell'ampia conca di Sella Chianzutan (955 mslm) è presente un grande parcheggio dove lasciare la vettura e possiamo trovare una fontana d'acqua in marmo rosso di Trasaghis, da cui poter attingere l'unica acqua disponibile. Guardando la parete Nord del Piombada risulta evidente la larga fascia erbosa che a suo tempo costituiva la pista di sci dell'impianto di risalita con skylift, da decenni in abbandono: essa sarà ora per noi la via di ascesa, che risulta diretta e pendente e che si conclude a quota 1160 mslm nel punto più alto dell'impianto, che appare ancora in discrete condizioni. Da qui inizia un tratto in sottobosco di faggio che poi esce per una canalina erbosa con arbusti, verosimile punto di scarico di slavine sovrastanti (fino agli anni '90 era la sede di un nevaio), infine rientra nel bosco fino a concludersi nei pressi di grandi paravalanghe, sulla cresta tra Corona Alta (a destra/Ovest) e Piombada (a sinistra/Est).     

Seguendo la panoramica linea di cresta saliamo per prati fino ad una prima cima, oltre cui un breve tratto in discesa (da fare con attenzione, soprattutto in presenza di erba bagnata o ghiaccio) ci conduce ad un insellatura, dopo la quale giungiamo alla cima del monte Piombada (1744mslm)

Fondo del percorso